I SOLARI DI DIO...
"Contemplativi nella città"
 
“MASCHIO E FEMMINA LI CREO’ ”…

di Fra Sole
 
L'uomo contemplativo “Solare di Dio”...

I contemplativi nella città degli uomini, come persone incarnate nel presente della storia,
vivono la loro vocazione alla famiglia e alla sessualità come dono e come valore.

Introduzione

     Fin qui, abbiamo visto i contemplativi nella città, “Solari di Dio”, nei vari stadi dello sviluppo umano e ci siamo resi conto (almeno spero) che, se l'età, qualsiasi età, viene accettata con umiltà, semplicità e nella verità, quella persona diviene un contemplativo: libero, singolare, unico e proiettato sempre verso una meta da raggiungere, una speranza nuova da realizzare...

     Adesso, invece, vediamo, per chi è sposato, qual è la specificità dei contemplativi nella città, “Solari di Dio”, in ordine alla vocazione familiare vissuta nel dono reciproco dell'uno all'altra, nella fedeltà accolta, profusa e presentata come offerta continua, gradita a Dio; sull'intesa sessuale, luogo della fusione di due corpi in un anima sola, generosamente disposti verso la procreazione, sorgente di vita inesauribile che rende la coppia collaboratori di Dio nel rinnovare la creazione.

     Il contemplativo nella città, dunque, è una persona qualunque, incarnato nella storia, vive le passioni, avverte come tutti delle emozioni, tende ad essere felice e a donare felicità attraverso l’interezza dell’esperienza umana. La sessualità, ad esempio, è importante perché caratterizza l’essere umano sin dal suo concepimento; se essa viene vissuta come valore, nell'ambito della relazione coniugale, non diventerà mai ostacolo, ma generoso e gioioso mezzo per la conoscenza di sé, per l'accoglienza totale dell'altro/altra, per diffondere nell'universo il vero senso dell'essere coppia felice e feconda.

 
I contemplativi nella città, “Solari di Dio” maschi...

 

     Gli uomini contemplativi “Solari”, non hanno paura di amare e preparano il rapporto sessuale con una relazione sentimentale che faccia maturare il desiderio dell’incontro, non come sfogo o come mero atto fisico, ma come dono dell’uno all’altra. Se c’è l’amore non c’è paura della prestazione, insicurezza, ansia, rapida velocità. Ma non c’è soprattutto il considerare l’altra solo come una “partner finché dura”, un oggetto da usare, consumare e gettare via per ricominciare all’infinito con altre storie. Per i “Solari di Dio” l’altra persona è un valore, anzi è proprio un dono di Dio.
Egli, il
“Solare”, giunge al matrimonio perché non crede che la sua amata l’abbia incontrata per caso. La chiama “fidanzata” nel tempo della conoscenza e la chiama, poi, “carne della mia carne", mia moglie, nel tempo dell’unione sacramentale (cioè per sempre e per l’eternità). Scopre, che essere fedele a sua moglie, è essere fedele a Dio, che vuole il bene di tutti e il male di nessuno; scopre che la rinuncia al tradimento, anche quando a tentarlo è un'altra donna e non è lui che ha preso l’iniziativa, gli apre le porte del paradiso già qui in terra.
Lui
e lei sono i discendenti di Adamo ed Eva. Quando l’uomo rifiuta il richiamo della lascivia, della corruzione, della perversione dei sensi... e resiste, quindi, ai forti richiami della concupiscenza della carne, quella qual volta, ogni qual volta vi riesce, egli vince il "serpente antico" che, come scopo principale, ha sempre quello di trascinarlo fuori dall’"Eden"... La tattica è sempre la stessa, il nemico insidia l’uomo attraverso “la forestiera” o la “straniera” (termini biblici per indicare una donna di facili costumi) per offrirgli un piacere effimero, l’illusione di un amore vero, diverso da quello che può offrirgli la moglie, per poi lasciarlo precipitare nella solitudine, nello sconforto, nel senso di colpa, nella delusione profonda, nel dolore per l’allontanamento volontario da Dio, fino a rovinarlo completamente.

     L’uomo “SOLARE”, si accontenta di ciò che Dio gli ha donato, lo ringrazia sempre, benedicendolo e lodandolo più con i fatti che con le parole. Quando l’uomo/maschio fa trionfare l’amore, piuttosto che lo sfogo egoistico dei propri istinti, delle proprie passioni e delle proprie pulsioni, la relazione fra moglie e marito, o fra fidanzati, riceve automaticamente una ricaduta di bene, di novità, di pace e di serenità impareggiabili (cioè, non ottenibili con soddisfazioni di altra natura, sostenute dal soddisfacimento del piacere egoistico e dallo sfogo utilitaristico). In quel momento della vittoria dell’uomo, che è riuscito a neutralizzare la trappola tesa dal nemico di Dio, si fa tanta festa in Cielo che con la nostra intelligenza non si riesce nemmeno ad avere una minima idea: “gli angeli si accampano accanto a coloro che” hanno detto si al Signore e lo proteggono e lo benedicono, insieme alla sua famiglia. Il primo sintomo avvertito diffusamente e gustato profondamente dall’uomo “Solare” è la libertà da ogni forma di schiavitù e la pacificazione interiore, poiché queste procedono rispettivamente dalla consapevolezza che: a casa mia (cioè dentro di mè) comando io; ed io, scelgo Dio, perché Egli è Verità che rende liberi. Gesù Cristo ci dice: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,31-32). Egli ci da la certezza che la pacificazione interiore viene concessa da Lui e che essa non può essere né acquistata né conquistata con le sole forze umane: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi" (Gv. 14, 27).
Secondo il Vangelo di Giovanni, infatti, c’è una pace di Gesù e un’altra pace, data dal mondo. La pace che offre il mondo può risultare effimera, non durevole e parte dal cuore dell’uomo per essere accolta dagli altri uomini (spesso egoisti, opportunisti ed individualisti); la pace che dà Gesù è una pace interiore, che pervade l’anima che viene nutrita e illuminata dallo Spirito: “il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv. 14, 26).
L’uomo “Solare” che crede profondamente in ciò che è stato detto dal Logos, dal Verbo, da Gesù, sa che in ogni momento può rivolgersi a Lui. In modo particolare quando è disorientato, debole, angosciato e non sa più cosa fare. Gesù c’è sempre.

Quanto è forte e intrepido un contemplativo maschio/uomo “SOLARE”… che decide in cuor suo la Via da seguire, senza tentennamenti, senza incertezze, senza dubbi. Perché sa che è la via che porta alla felicità eterna; via che lui non vuole percorrere da solo, ma la vuole condividere con la donna amata, con le persone che gli sono care.
L'uomo contemplativo "Solare", in definitiva, ha raggiunto interiormente la certezza che la vittoria sul male, o la fuga da esso, è principio di conversione per l'elevazione spirituale e il radicamento nelle virtù eroiche. Sa pure, che tutto è dono del Signore, che lo offre abbondantemente a coloro che lo scelgono ogni giorno; e che sono proprio questi doni che lo conducono dritto, dritto, alla meritata santità.

 
La donna contemplativa, “Solare di Dio”...

  

 

 

  

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