Lettera aperta per il bene dell'umanità...


 

A JACQUE FRESCO, ROXSANNE MEDDOWS, L'EQUIPE DEL VENUS PROJECT, VENUS - FLORIDA – USA E A COLORO CHE DESIDERANO UNA SOCIETA' DEL BENE-ESSERE UNIVERSALE,
EQUA E SOLIDALE.

DALLA "CITTA' VENUSIANA" ALLA "CITTA' ECUMENICA"...

Non può esistere un Paradiso senza Dio...
Analisi critica e proposta integrativa al Progetto di "Economia Basata sulle Risorse" RBE (Resource Based Economy) presentato nel documentario: “Paradiso o Autodistruzione” ("Paradise or the self-destruction") prodotto dal "Venus Project" di Jacque Fresco
http://ildocumento.it/economia/paradiso-o-autodistruzione-2012.html

a cura dell'arch. Piero Franco Spaticchia
(Alias Frate Sole.Sicily, contemplativo nella città degli uomini, mistici del 3° millennio).

Group against the world degeneration process
(Gruppo Contro il processo di
degenerazione del mondo)
- www.fratesole.sicily.it

 

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Salve,
sono un architetto che dalla Sicilia, posta al centro fra l'Europa e il bacino mediorientale del Mediterraneo, con la presente lettera aperta, desidera offrire all'equipe di Jacque Fresco e Roxanne Meddows, ma anche alla comunità planetaria che ha a cuore le sorti del pianeta e il desiderio di garantire il benessere e l'abbondanza per tutti, una critica positiva, possibilmente integrativa, al
Modello di Sviluppo Economico Basato sulle Risorse - RBE (Resource Based Economy) che è il frutto del lavoro di oltre 75 anni, condotto proprio dall’ingegnere sociale, futurista, inventore e progettista industriale Jacque Fresco, così come viene presentato nel suo documentario: “Paradiso o Autodistruzione” ("Paradise or Oblivion").
Come sostiene l'autore, infatti:
"si tratta di un Modello aggiornato alle conoscenze attuali che partendo dalle cause e dai sintomi della distorsione dei valori determinata dal sistema in cui viviamo, promuove un nuovo sistema socio-economico in grado di superare i metodi datati e inefficienti dell'attuale sistema politico, legislativo ed economico o qualsiasi altra struttura istituzionalizzata per la gestione della società."

 
- Introduzione.
 

Grazie all’utilizzo del metodo scientifico, associato all’applicazione della tecnologia odierna, nel Centro di Ricerca di circa 8.7 ettari ubicato a Venus, in Florida, l'equipe del Venus Project, l'organizzazione di Jacque Fresco, che lavora al Modello RBE, propone un piano realizzabile di azione per il cambiamento sociale ed economico, orientato alla realizzazione di una civiltà globale pacifica e sostenibile, equa e solidale: "si tratta di un'alternativa verso cui orientare le risorse e le intelligenze del Pianeta affinché i diritti umani non siano più soltanto proclamazioni degli Stati rese soltanto sulla carta, ma un modo di vita reale e concreto a livello planetario".
Come si evince dal documentario, il Venus Project, in base alla sua lunga attività di ricerca e sperimentazione, ha elaborato un modello capace di attuare un approccio olistico e razionale, insieme all'implementazione di adeguati valori culturali, relazionali e sociali, per il mantenimento di un equilibrio dinamico con il pianeta, in grado di eliminare i rischi di "autodistruzione" a favore della creazione di un sistema complesso (naturale e tecnologico), paradisiaco, che arrechi un autentico e duraturo beneficio alla civiltà umana, provvedendo non solo ai bisogni di ogni essere umano sulla Terra, ma anche offrendo abbondanza a tutti.

Essi dichiarano che il Modello RBE proposto, non si basa sulle opinioni di élite politico-finanziarie o su illusorie democrazie, ma risulta, sia negli intendimenti che nei fatti, un’alternativa concreta ed efficace, supportata scientificamente e sostenuta tecnologicamente, alla realtà sociale odierna basata sul denaro, controllata e orientata verso la "scarsità fittizia".
Si tratta – dicono - di un sistema socio-economico nel quale tutti i beni e i servizi sono a disposizione di tutti "senza l'uso di moneta, di baratto, di credito, di debito o di servitù di ogni tipo". Il tutto poggerebbe sull'equilibrio e sull'equa ripartizione fra produzione e distribuzione, fra coloro che sono nell'"abbondanza" e coloro che vivono nella "scarsità", fra risorse naturali e nuova tecnologia. E ciò, attraverso la promozione della cultura del fruire collettivamente e gratuitamente piuttosto che quella del possedere privatamente, eliminando così il bisogno di accumulare e potendo vivere nella libertà e nella piena indipendenza.

Come emerge dal documentario, "Il Venus Project presenta un'audace nuova direzione per l'umanità che comporta la totale riprogettazione della nostra cultura, del nostro modo di essere e di fare". L'ing. Jacque Fresco e i suoi collaboratori dicono che: "non elaborano fantascienza, non predicono ciò che si farà, ma solo ciò che potrebbe essere fatto."
Essi, in conclusione, sostengono: "La responsabilità del nostro futuro è nelle nostre mani, e dipende dalle decisioni che prendiamo oggi. La più grande risorsa che è disponibile oggi è la nostra stessa ingegnosità."

Ing. Jacque Fresco
- Premessa.
RBE (Resource Based Economy), L'ECONOMIA BASATA SULLE RISORSE.
L'ALTERNATIVA SOCIALE PROSPETTATA DA JACQUE FRESCO.
Pur considerando positivamente quanto prodotto in 75 anni di ricerca dal Venus Project e pur apprezza-ndo notevolmente il fatto che esso:
 
  • procede da una visione altra ed oltre dell'esistenza umana;

  • trova ed esprime forza ed energia a partire da un forte ideale di armonia sociale e di benessere individuale diffuso indistintamente fra tutti gli abitanti del Pianeta;

  • trova sostegno e pratica dimostrazione attraverso la ricerca scientifica applicata e l'uso della tecnologia avanzata;

  • dimostra l'inadeguatezza degli attuali sistemi politico-istituzionali e socio-economici a sostenere le sorti del Pianeta per eliminare il rischio di "autodistruzione" e propone un valido modo alternativo per condurre il mondo verso la realizzazione del bene comune universale attraverso la realizzazione di una sorta di "Paradiso terrestre" dove l'abbondanza è garantita a tutti indistintamente,

tuttavia mi permetto di evidenziare, di seguito, quelle che, a mio avviso, rappresentano le criticità a causa delle quali, questo importantissimo progetto, rischia di non poter essere condiviso da quanti, come me (oltre 6 miliardi, su 6,7 miliardi della popolazione totale del pianeta), manifestano un bisogno religioso e procedono da una visione trascendente dell'Essere umano, dando valore alla relazione: UOMO-NATURA-AMBIENTE = CREATO.
Certamente le criticità che mi appresto a segnalarvi (con uno spirito estremamente positivo e propositivo, quanto mai collaborativo e possibilmente integrativo) sono poca cosa rispetto all'intero impianto del vostro Progetto (scoperto per caso) per il quale mi auguro, e vi auguro, che possa estendersi sempre più il livello di conoscenza nel mondo e, parimenti, possa crescerne la condivisione fino a giungere, nel prossimo futuro (spero non tanto lontano), alla sua auspicabile realizzazione.

- Criticità, Positività/Punti deboli e Proposta integrativa.

Attraverso l'analisi critica e la valutazione delle positività rapportate ai punti deboli riscontrati, quello che emerge, fondamentalmente, è, come già detto, la necessità di una integrazione del vostro Progetto con l'esigenza religiosa espressa dall'essere umano, sia dal punto di vista valoriale che infrastrutturale. Sono convinto, infatti, che nell'ambito dell'ineludibile carattere multireligioso, multietnico e multiculturale della popolazione mondiale attuale e, volenti o nolenti, anche futura, la vostra proposta per la formazione della... "CIVILTA' VENUSIANA", integrandosi con le istanze che vi prospetto, possa rendere possibile la realizzazione di quell'umanesimo plenario in cui scienza, tecnica, religioni e "pensiero filosofico" possano coesistere e convivere nell'accoglienza e nel rispetto reciproco, per il bene e il progresso dell'umanità.

Porre, viceversa, come il fine ultimo dell'umanità soltanto la realizzazione dell'olistica armonia fra corpo, mente, habitat e cosmo, che mi sembra di aver capito essere il presupposto regolatore del vostro progetto anche dal punto di vista sovrastrutturale,
pensando che essa possa essere resa possibile esclusivamente attraverso il cambiamento progressivo dei modelli culturali esistenti, a favore di uno alternativo, che riesca ad eliminare le disarmonie, le contraddizioni e le negatività di quello attuale soltanto con la buona educazione impartita e con l'abbondante soddisfacimento dei bisogni immanenti dell'uomo, sia un enorme errore prospettico che limiterebbe l'accesso al sistema alla stragrande parte della popolazione mondiale favorendone soltanto una élite.

Credo, e non sono sicuramente il solo, che il "bisogno religioso", nell'uomo, non è indotto dalle culture, dalle mode, dal pensiero dominante, ma da un bisogno ancestrale, atavico, non alienabile, perché legato alla natura stessa della persona umana e inscritto nell'animo umano sotto forma di bisogno di assoluto, di altro, di oltre, di eterno.

- Criticità.

A mio modesto parere, in base alla mia esperienza e conoscenza dei fenomeni antropologici che sono alla base del nostro modello di vita attuale, sono convinto che l'essere umano in generale, nel tempo, abbia perso di vista la ragione vera che lo lega, in termini di appartenenza, all'ambiente, alla società, alla cultura e alle regole della realtà concreta in cui si trova a svolgere la sua intera esistenza.
Spinto dalla necessità di sopravvivenza e di affermazione del sè, ha sviluppato una forte componente individualistica che lo spinge ad anteporre, egoisticamente, le proprie esigenze e quelle dei suoi familiari, a tutte le altre esigenze comunitarie, nazionali, continentali e universali. Egli ha sostituito la propria sensibilità e il proprio gusto con la voracità, l'ingordigia, la bramosia, il bisogno di avere sempre di più e non essere mai soddisfatto. Per raggiungere i suoi obiettivi, limitati nel tempo e nello spazio, incapace com'è di vedere oltre l'attimo e di progettare il futuro, di nutrire ideali, di realizzare dei sogni. Non si pone limiti; è capace di tutto e si allea con chiunque pur di raggiungere il suo fine legato alle 5 "S": soldi, sesso, successo, supremazia, salute intesa come ricerca dell'eterna giovinezza (l'elisir di lunga vita). Ha sostituito i sentimenti e gli affetti con le passioni, con il cinismo e con il godimento egoistico fine a se stesso. Ha asservito la sua intelligenza e le sue risorse agli interessi e ai desideri che egli concepisce e nutre in forma ristretta e riservata escludendo gli interessi generali e i bisogni degli altri esseri viventi che abitano l'intero ecosistema.
Ha estromesso Dio a favore dell'esaltazione e della divinizzazione del proprio Io.

E' proprio questa fattispecie di uomo, che oggi risulta essere fra gli interlocutori del vostro progetto, nobilmente animato dall'illuminato desiderio di indurlo a cambiare abitudini, interessi, bisogni, stile di vita, ma anche modello politico, economico e sociale di riferimento. Una impresa ardua che sembra vogliate rendere possibile offrendogli, come "incentivo", soltanto la libertà di agire e di vivere la propria esperienza di vita:

  • senza rincorrere il denaro (perché non servirebbe più per l'acquisto di beni e servizi che verrebbero offerti in abbondanza gratuitamente);

  • senza coltivare il desiderio di possesso (perché l'uso delle cose che sono necessarie al proprio standard di vita non verrebbe negato dal Sistema nel tempo e le stesse, non servirebbero, di certo, nell'eternità);

  • senza manifestare il bisogno di accumulo (perché ognuno avrebbe in abbondanza tutto ciò che desidera, per il tempo necessario, senza paura di rimanerne privato in nessun momento);

  • senza dover fare più sacrifici (il tempo-lavoro offerto, non avendo una remunerazione come corrispettivo, ma la partecipazione al godimento e alla fruizione dei beni e dei servizi ridistribuiti equamente e gratuitamente dal Sistema lo affrancherebbe dalle tasse, dalle bollette per le utenze di luce, gas, acqua, telefono, servizi vari, senza risultare succube delle speculazioni monetarie, finanziarie, del debito pubblico e della servitù), con la possibilità, al contrario, di poter esprimere più liberamente il proprio modo di essere, le proprie aspirazioni, la propria creatività e il proprio estro nella ricerca scientifica e tecnologica e nelle attività artistiche, letterarie, ludiche e sportive; di favorire il raggiungimento, a livello esistenziale, dell'armonia fra il corpo e la mente, fra il fare e il pensare, fra la natura, l'ambiente e il cosmo. Tutti incentivi fondamentali per il passaggio da un sistema attuale a quello alternativo che proponete,

ma... in nessuna parte visionata del vostro progetto, purtroppo, si parla, come sopra dicevo, del diritto all'esercizio della funzione religiosa, depositato dalla nascita nel cuore di oltre 6 miliardi di persone e della necessità ontologica della nostra anima di relazionarsi al valore dello Spirito e dell'Assoluto.

- Dimenticanza, trascuratezza, volontaria omissione o estromissione?

Qualunque sia la risposta possibile, mi permetto di insistere con il sostenere che nessuna azione umana, reprimendo il naturale bisogno religioso, riuscirà a ordinare stabilmente il rapporto fra il proprio essere e il proprio divenire. Per noi cristiani, ad esempio, l'uomo nuovo, è un uomo unificato nelle sue componenti di corpo e anima per mezzo dello Spirito Santo, in Cristo Gesù a lode e gloria di Dio Padre. E' un uomo vocato al trionfo del bene e dell'amore per la realizzazione dell'umanesimo plenario: "tutto l'uomo in tutti gli uomini" (Paolo VI), senza esclusione alcuna.
Già "Maritain parlava di "umanesimo integrale" pensando all'armonia tra valori naturali e valori soprannaturali, in polemica sia con il naturalismo laicista sia con il soprannaturalismo fideista". Mentre con l'espressione "umanesimo plenario", Paolo VI, sottolineava sia il raggiungimento della pienezza all'interno della persona attraverso lo sviluppo educativo (uno sviluppo che implica anche l'armonia) di tutte le capacità e le dimensioni dell'uomo, sia l'estensione dei beni umani a tutti gli uomini, a livello planetario, così come proponete anche voi.
Si tratterebbe, dunque, per il vostro progetto, di allargare la prospettiva attraverso la quale i valori della scienza, della tecnologia e della ricerca di armonia, in esso ipotizzati, nel nuovo modello di civiltà, non si rivelino soltanto "come tecnicismo e razionalità formale e non si armonizzino solo con quelli della creatività e della libertà sia a livello microsociale che a livello macrosociale e mondiale" ma rispettino e non la escludano, l'esigenza della "testimonianza simbolica e profetica" (Paolo VI), "Io verrò a radunare tutti i popoli e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria" (Is 66, 18); "Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio" (Lc 13, 29).

- Come è possibile pensare un "Paradiso" senza Dio?

Su 6,7 miliardi di abitanti nel mondo: 2,1 miliardi sono i Cristiani; 1,5 miliardi i Mussulmani; 14 milioni gli Ebrei; 1 miliardo gli Induisti; 576 milioni i Buddhisti; 400 milioni i Taoisti; 237 milioni i Confuciani; 405 milioni praticano culti tribali e animistici (http://cronologia.leonardo.it/mondo09.htm). Si tratta di una realtà consistente e determinante con la quale, qualsiasi progetto di alternativa sociale planetario e di nuova civiltà, non escludente a priori, dovrà fare necessariamente i conti e dovrà ricercare le soluzioni più idonee.
Certo è vero pure il contrario: come è possibile che un mondo con la stragrande presenza di credenti non abbia fatto nulla o faccia poco per impedire l'"autodistruzione" del pianeta attraverso guerre, povertà, fame, inquinamento, debito e inutili sofferenze umane?...
Potrei dire che ciò che ho detto in precedenza, oltre a ciò che in merito è contenuto già nella vostra appropriata analisi, risultano già esaustive come spiegazioni del fattore "autodistruttivo" ma che, nella fattispecie, per quanto riguarda la componente religiosa della popolazione mondiale, si potrebbe ancora aggiungere:
 

  • che le divisioni hanno prevalso sull'unità di intenti per condurre l'umanità a realizzare le condizioni di benessere per tutti;

  • che i modelli di sviluppo socio-economico e culturale adottati nel tempo sono riusciti a spegnere l'ardore per il servizio ai più deboli e hanno favorito l'omologazione ai vari sistemi dominanti;

  • che il Signore è stato più proclamato e annunciato, ma non testimoniato.

Tutte cose possibili e verificabili nei fatti, ma bisogna dire anche che le nuove generazioni di credenti, più colte, più preparate e più emancipate, hanno manifestato il bisogno di creare un dialogo fra le diverse religioni e hanno già, di fatto, sperimentato modelli di collaborazione sia sul piano sociale che sul piano culturale in diverse parti del mondo.
Il già richiamato orientamento multietnico, multireligioso e multiculturale dell'attuale tessuto sociale, grazie anche all'emancipato e illuminato dialogo interreligioso, sono convinto, riserverà molte sorprese in coloro che oggi credono di potersi disfare, nei prossimi 20-30 anni, delle religioni, magari confidando nella scienza, nella tecnica, nella benevolenza e nel cercare di ingenerare una semplice armonia fra i popoli e il cosmo, basata soltanto sul semplice benessere e sulla libertà di azione. La natura e l'uomo sono stati creati da Dio per una ragione più elevata rispetto al semplice transeunte. I credenti, buoni e onesti, mistici e asceti, contemplativi e ferventi religiosi ci sono in tutte le religioni, esistono e continueranno ad esistere fino alla fine del mondo.
Quello che conta e che con insistenza mi permetto di chiedervi per le prospettive di realizzazione del vostro Progetto: "Venus paradiso", è che questo patrimonio non venga ignorato e non venga escluso ma, al contrario, che venga coinvolto nell'ambito di una palingenesi ecumenica, universale, che trasformi l'individuo, le istituzioni, la società, l'economia e la civiltà nel suo insieme, da realtà della lotta e della sofferenza, nella realtà della pace e del benessere per tutti.

- L'Uomo considerato nella sua interezza...

L'altro importante motivo, che pongo a sostegno della mia tesi, è che qualsiasi modello di sviluppo alternativo a quello esistente, deve coinvolgere necessariamente l'UOMO (homo) nella sua interezza, e non già soltanto in ordine al soddisfacimento dei propri bisogni materiali e immanenti: "bisogni primari, di sicurezza, psicologici, di stima e competenza, di autorealizzazione" (psicologo americano A. H. Maslow). Secondo me, a questi bisogni di natura, per così dire, strutturale e infrastrutturale, vanno aggiunti quelli sovrastrutturali, fra l'Ente e il trascendente; si tratta di quello che Johannes B. Lotz definisce "procedere extra se", fuori dal sè, per realizzare "un'unità sintetica fra reale ed ideale, fra particolare e universale", fra il luogo e il fondamento dell'essere.
L'anima umana dotata di intelletto, memoria, volontà, spirito e coscienza, non può non avvertire il legame fra la realtà immanente e la realtà trascendente nella ricerca del massimo soddisfacimento dei propri bisogni, sia dal punto di vista esistenziale che spirituale e colloca ciò che è utile e positivo, fra le categorie: buono, giusto, bello = vero.
Mentre fra i non credenti questa relazione è generalmente messa in discussione, tutti coloro che professano la loro fede in Dio dovrebbero considerarla fondamentale per il raggiungimento, non solo dell'armonia, ma anche della gioia, della felicità e del senso vero, trascendente, della vita. In questo caso, l'"incentivo", a cui si riferisce Jacque Fresco, che spinge l'uomo a fare bene, a fare di più e a fare meglio anche per il bene degli altri, non sarebbe motivato e sostenuto soltanto da una generica "benevolenza" o dal filantropismo deamicisiano, ma dall'"agape" (caritas, amore smisurato, gratuito, disinteressato, fraterno, universale).

- Agape: principio e fine per una nuova civiltà.

In questo contesto, considerare olisticamente la persona umana, come destinataria soltanto di un progetto di vita armonico capace di restituirgli dignità, libertà, pace e benessere universale, limitatamente alla dimensione immanente, dove i ricettori sensibili beneficiari sarebbero soltanto il corpo e la mente, può risultare totalmente insoddisfacente e potrebbe rendere inefficace la portata rivoluzionaria del Venus Project.
Il sogno illuminista prima, positivista dopo, e di tutte le correnti di pensiero che si sono succedute in questi ultimi tre secoli, di escludere Dio dalla "CITTÀ DEGLI UOMINI" è alla base dell'attuale crollo delle certezze, della perdita di senso, del vuoto esistenziale, della solitudine interiore, dell'angoscia come male di vivere, del nichilismo, del relativismo, di tutte le ideologie nefaste che proclamano la loro verità rifiutando, combattendo e cercando di sottomettere a sè tutte le altre verità.

In questi tre secoli, le innumerevoli tipologie di risposte offerte alla popolazione del pianeta, per eliminare illusoriamente tutti i mali e soddisfare tutti i bisogni ha indotto l'uomo a divinizzare se stesso e a idolatrare le sue capacità, le sue tante verità, le sue scoperte e i suoi progressi in ogni campo, favorendo in sè lo sviluppo di una forma mentis orientata all'autosufficienza, all'autodeterminazione e all'autocelebrazione della propria persona e della propria filosofia di vita a scapito della propria natura di esseri creati da Dio; rinunciando alla propria specifica identità di uomini e donne liberi, amati da sempre, chiamati all'esercizio dell'amare/amarsi e destinati alla felicità eterna.

La storia insegna che chiunque abbia osato escludere Dio dalla società o dalla sua coscienza, nei secoli, ha prodotto soltanto dittature, guerre, oppressioni, genocidi, persecuzioni, discriminazioni, sopraffazioni, corruzione, perversione, odio, gelosie, contese, ingordigia, sfruttamento, disumanità vorace e famelica.

Affidare un nuovo modello di sviluppo, fornendo soltanto delle risposte ai bisogni materiali della casa, del mangiare, dei vestiti, della occupazione creativa del tempo libero, dello sfruttamento intelligente delle risorse e della loro equa ridistribuzione per la realizzazione del benessere diffuso per tutti ("dalla scarsità all'abbondanza"), senza guardare all'animo e allo spirito dell'essere umano, a parere mio, non basta. E risulterà dunque difficile, per non dire impossibile, creare le condizioni per una nuova civiltà planetaria che volesse risultare equa e solidale basandosi soltanto sull'armonia e sulla benevolenza.

- Conclusione dell'analisi critica.

Noi cristiani, ma non solo, crediamo che l'universo è stato creato da Dio onnipotente, onnisciente e onnipresente, attraverso la Sua Luce (l'Idea, con la quale ha concepito il Kosmos, il Firmamento, l'ordine, la perfezione e l'armonia del Creato), per mezzo della Sua Volontà (sommo Bene), con la Giustizia (ciò che è giusto), con la Sapienza (ciò che è verità), con la Provvidenza (ciò che è necessario e utile a tutti), con la Pace (ciò che è concordia), con la Misericordia (ciò che è perdono), con l'Amore (ciò che è gioia e felicità senza limiti e senza confini, a-spaziale e a-temporale, ciò che E'...). Il kaos è stato prodotto dall'uomo che ha scelto il male (mistero d'iniquità - 2Ts 2,7) e non procede da Dio (anche se Egli lo tollera in virtù del "libero arbitrio", salvo gli effetti propri dell'eterogenesi dei fini, fino alla venuta di nostro Signore Gesù Cristo). In forza di ciò, da credenti, riteniamo che non si possa ristabilire il Kosmos escludendo Dio.
"Senza dubbio l'uomo può organizzare la terra senza Dio, ma “senza Dio egli non può alla fine che organizzarla contro l'uomo. L'umanesimo esclusivo è un umanesimo inumano” (H. De Lubac, Le drame de l'humanisme athée)".
"L'uomo non realizza se stesso che trascendendosi. Secondo l'espressione così giusta di Pascal: “L'uomo supera infinitamente l'uomo” (Pensèè n. 434 )”.

- Aspetti positivi e punti deboli riscontrati nel vostro Progetto.

Positività

Punti deboli

Il Venus Project è il Progetto di Alternativa sociale planetaria più all'avanguardia, più razionale e più scientificamente e tecnologicamente sperimentato che si conosca, capace di affrontare in maniera globale e interdisciplinare la complessità delle dinamiche dei sistemi. "Esso propone un piano realizzabile di azione per il cambiamento sociale ed economico, volto alla creazione di una civiltà globale pacifica e sostenibile, equa e solidale affinché i diritti umani non siano più soltanto proclamazioni degli Stati rese soltanto sulla carta ma un modo di vita reale e concreto a livello planetario."

Rischia di divenire una aggregazione diffusa di "Resort" nella misura in cui viene concepito con un ideale di aleatorio "ordine mondiale" che escluda le ragioni dell'anima e i bisogni dello spirito di oltre 6 miliardi di credenti su 6,7 miliardi dell'intera popolazione del pianeta.

 

Dimostra per via sperimentale, con la progettazione e la realizzazione di modelli a scala urbanistico-territoriale d'area vasta, a scala architettonica, a scala socio-economica, a scala politico-istituzionale e a scala culturale che è possibile realizzare un alternativa sociale, una economia basata sulle risorse, definita dal suo stesso progettista: RBE (Resource Based Economy). Si tratterebbe di un sistema complesso, paradisiaco capace di arrecare un autentico e duraturo beneficio alla civiltà umana, provvedendo non solo ai bisogni di ogni essere umano sulla Terra, ma anche offrendo abbondanza gratuitamente a tutti.

Non considera la Terra abitata come realtà umana multiculturale, multietnica e multireligiosa, ma considera tutti gli esseri umani come esseri viventi destinati a diventare membri di una generica e indistinta "civiltà" che porrebbe, alla base della propria cultura e della propria pacifica convivenza, olistici valori unificanti basati soltanto sulla ricerca di armonia fra il corpo e la mente; fra gli esseri viventi, l'ambiente e il cosmo, nel rispetto condiviso per l'ecosistema e per l'equilibrio sociale ed economico mondiale. Si tratterebbe di una realtà immanente che escluderebbe il trascendente.

Si propone di eliminare il denaro, il baratto, il credito, il debito, la servitù, il concetto di proprietà privata e il bisogno di accumulo. Di superare la logica delle attuali strutture politico-istituzionali, ed economico-finanziarie considerate la causa prima dello stato di crisi, di squilibrio, di consumo speculativo del territorio, del degrado dell'ambiente, della distribuzione sperequata delle risorse, delle ingiustizie diffuse e dei sacrifici e delle privazioni inutili imposte ai cittadini.

Non vengono indicati i tempi, il metodo e le procedure per la realizzazione del Venus Project nei 5 continenti. Non si comprende bene chi dovrebbe governare e con quale sistema di coordinamento e di gestione, la nuova economia basata sulla distribuzione abbondante e gratuita delle risorse.

Dal punto di vista urbanistico e ambientale viene creato un ecosistema armonioso ed equilibrato tra architettura e natura, a misura d'uomo, con tipologie di sviluppo ecocompatibili e sostenibili, ad alta tecnologia, anche in ordine allo sfruttamento delle risorse energetiche naturali: solari, eoliche, marine e biochimiche; e per garantire elevati standard di vita ai cittadini.

Si tratta di luoghi "confinati" o di aggregati diffusi? In che modo si integrerebbero con quelli esistenti: Londra, Roma, Parigi, New York, ecc.?

Dal punto di vista degli aggregati abitativi vi è una adeguata considerazione del rapporto funzionale fra i vari contesti architettonici: luoghi per la residenza, per la socializzazione, per lo svago e il divertimento, per l'approvvigionamento dei prodotti, per lo studio, l'educazione e la ricerca.

Ignora o esclude i credenti in ordine all'esercizio della loro fede non essendo previsti, a quanto ci risulta, luoghi per le adunanze e l'esercizio delle pratiche religiose.

Si vuole creare un ordine mondiale del tutto nuovo.

In che modo ci si intende difendersi e opporsi al "Nuovo Ordine Mondiale", perseguito con finalità di dominio totale del pianeta, da parte dei potenti gruppi finanziari operanti attualmente nel mondo?

Promuove un nuovo sistema socio-economico in grado di superare i metodi datati e inefficienti dell'attuale sistema politico, legislativo ed economico o qualsiasi altra struttura istituzionalizzata per la gestione della società.

Quale governo dei popoli, delle nazioni, dei continenti dovrebbe governare l'equa ripartizione e distribuzione dei beni e delle risorse? Chi dovrebbe assegnare i ruoli dirigenziali e in base a che cosa avverrebbe l'arruolamento professionale, imprenditoriale, lavorativo per l'espletamento competente e consapevole delle necessarie attività produttive, sociali, politico-istituzionali e imprenditoriali?

Il Venus Project presenta un'audace nuova direzione per l'umanità che comporta la totale riprogettazione della nostra cultura utilizzando la più grande risorsa che è disponibile oggi, cioè: la nostra stessa ingegnosità.

L'eventuale ipotesi di un governo tecnocratico, in cui ci sarebbe chi progetta e governa e chi si dovrebbe lasciare sottomettere al progetto, potrebbe dar vita a una forma di oligarchia, con tanti limiti nel soddisfacimento del bene comune in maniera equa; lo stesso Aristotele la considerava una degenerazione dell'Aristocrazia.

Il Progetto chiama in questione la stessa natura di quello che significa essere umano, quello che significa essere un membro di una "civiltà" e quali scelte possiamo fare oggi per assicurare un futuro prospero a tutta la popolazione mondiale.

Escludendo oltre 6 miliardi di credenti, sarebbe destinata a divenire una proposta elitaria, per pochi eletti o illuminati, ispirata all'Humanitas, come benevolenza, molto cara ai massoni, dove l'uomo è una cosa sacra per l'uomo: "homo homini res sacra" escludendo il concetto di Amore universale, di umanesimo plenario.

Il suo ideatore, Jacque Fresco, in forza di un grande ideale, ha impegnato l'intera esistenza a servizio dell'umanità per il progresso, la giustizia, la pace, la libertà, il benessere universale. Come Leonardo da Vinci, ingegnere, architetto, artista, inventore, scienziato, trattatista e genio, anche lui, attraverso i suoi progetti e le sue scoperte, verificate con il metodo della scienza sperimentale, si rende anticipatore dei tempi; come Cristoforo Colombo indica all'umanità un orizzonte nuovo per il bene di tutti i popoli della Terra; come Noè, cerca di costruire un' Arca per salvare la specie vivente, questa volta, dall'"autodistruzione" perché si possa edificare una nuova civiltà: il "Paradiso" in terra.

Si tratterebbe però, di un Paradiso senza Dio, basato soltanto sulla benevolenza per realizzare il benessere per tutti, prescindendo da alcuna prospettiva escatologica.
Per i cristiani, invece, il "Paradiso terrestre", prima di essere un luogo fisico è una condizione dell'anima. Quando l'anima si libera dalle forme di schiavitù che la rendono prigioniera del male, vive nella dimensione luminosa, gioiosa e pacifica dello Spirito Santo, esperimenta nel tempo la risurrezione di Gesù Cristo, rigusta l'esperienza originaria del Paradiso terrestre dove la felicità è il risultato dell'amicizia filiale con Dio, Padre e Creatore.
La città degli uomini che i credenti cristiani immaginano essere possibile realizzare su questa terra, in grado di poter garantire il bene indistinto per tutti, se nasce prima interiormente, come istanza promossa dallo Spirito, potrà assumere una qual si voglia forma fisica e politico-istituzionale, in quanto, l'uomo che la abiterà e la guiderà, sarà veramente un UOMO NUOVO, risorto in Cristo, capace di amare l'ambiente, la natura, tutti gli esseri viventi e di donarsi per gli altri affinché nessuno venga escluso dalla gioia e dalla felicità nel tempo e per l'eternità.

- Proposta integrativa al vostro Progetto.

"La Città dell'Uomo venusiana" dell'ing. Jacque Fresco (nella foto a sinistra), per i motivi ampiamente esposti in narrativa, rappresenterebbe un modello ideale anche per i credenti cristiani purché la stessa potesse essere realizzata come "Città della pace e dell'amore", luogo fisico d'incontro e di dialogo fra le diverse culture e le diverse religioni; dove poter promuovere e realizzare l'Umanesimo plenario, il "Paradiso Terrestre".

Che gioia, che grazia, se nel vostro Progetto venissero aperte le porte d'accesso anche al bisogno religioso dell'essere umano.

Questo progetto, prezioso per l'umanità, non può più rimanere noto soltanto a pochi come semplice presa d'atto, ma penso che sia giunto il momento perché dalla semplice conoscenza si passi alla presa di coscienza che non si può più attendere, che non si può più rinviare qualcosa che già si sarebbe dovuta attuare da tempo. Ritengo che sia giunto il momento perché esso venga diffuso non soltanto attraverso la rete internet ma anche attraverso altri necessari e opportuni mezzi e strumenti che rappresentano proprio l'oggetto della presente proposta.
Mi rendo conto che già, in molte nazioni, così come è possibile vedere sul vostro sito web, si registrano tante entusiaste adesioni ma, ritengo che il Progetto RBE debba seguire anche un altro percorso, pubblico, ufficiale, per così dire: "politico-istituzionale intercontinentale" per poter giungere a un livello di diffusione, di legittimazione, di accoglienza e di adeguato riconoscimento anche dalle Nazioni Unite che risulta essere la più importante e più partecipata organizzazione intergovernativa del mondo, dove vi sono rappresentati 193 stati su un totale di 202. L'articolo 71 della Carta costituzionale dell'ONU, infatti, prevede che il suo Consiglio Economico e Sociale possa consultare le organizzazioni internazionali non governative, NGO (non-governmental organization) che svolgono attività che rientrano nella sua competenza.
Si tratta di organizzazioni indipendenti dai governi e dalle loro politiche che, come associazioni senza fini di lucro (non profit), forniscono idee, proposte e collaborazioni nell'ambito della cooperazione allo sviluppo globale dei paesi socialmente ed economicamente più arretrati. Esse portano avanti le istanze politico-sociali trascurate o ignorate dai governi per l'incremento del benessere, per il rispetto dei diritti umani, per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dell'ambiente considerato come risorsa; non sono affiliate ad alcun partito politico ma agiscono democraticamente come gruppi di proposta o conducono propri programmi di sviluppo contro la "scarsità" a favore dell'"abbondanza", per dirla come Jacque Fresco.

Dal momento che le ONG (Organizzazioni Non Governative) di cooperazione allo sviluppo, sono delle libere associazioni create da privati cittadini per contribuire a risolvere i problemi del sottosviluppo, delle sperequazioni, e degli squilibri mondiali fra chi possiede tantissimo e chi possiede poco, perché non creare, proprio attraverso il Venus Project, una associazione intercontinentale non governativa per portare avanti le istanze del Progetto RBE da attuare per fasi successive: divulgazione, coscientizzazione, radicalizzazione, legittimazione, condivisione e realizzazione?
A tal fine mi permetto di formulare, di seguito, delle ipotesi e modalità di intervento che, a mio giudizio, in tre momenti successivi, potrebbero rendere praticabile e quindi possibile, poter passare dall'attuale Sistema ad un Sistema misto (sia tradizionale che alternativo), fino a giungere, successivamente, all'affermazione prevalente, in tutto il mondo, del Sistema alternativo RBE.

- I possibili ostacoli alla realizzazione del progetto.

Prima di passare alla proposta, si rende necessaria, comunque, una riflessione sul fatto che attualmente, una ristretta oligarchia, che oggi detiene nel mondo il potere politico-finanziario, anche in futuro cercherà sicuramente di continuare ad anteporre i propri interessi ai danni di quelli condivisi dall'intera popolazione del pianeta. E lo faranno continuando a gestire l'accesso privilegiato alle materie prime, ai prodotti alimentari, ai brevetti scientifici, ai settori della comunicazione e a quelli che regolano le attività economiche degli stati emergenti, i cui governi o persone influenti delle istituzioni, molto spesso, elargiscono loro, con molta facilità, favori, tutele e coperture.
Giusto per avere un idea circa lo scenario economico-finanziario attuale, in alternativa al quale qualsiasi ipotesi di sistema socio-economico volesse contrapporsi, ivi compreso, quindi, anche il Venus Project, "secondo i dati emersi da un'inchiesta della rivista 'Forbes', nel 2007, il numero dei super-ricchi erano 946, possedendo beni per un valore superiore a un miliardo. La somma dei patrimoni di questi super-ricchi ammontava a 3,5 trilioni di dollari Usa, quando, nel 2006, l'intera produzione economica di paesi quali la Germania o l'Italia aveva raggiunto, rispettivamente, un valore di 2,6 e di 1,8 trilioni di dollari".
Secondo il World Health Report di Merrill-Lynch , nel 2010, 11 milioni di persone (lo 0,2% della popolazione mondiale), denominate Hnwi (High Net Worth Individual) disponevano di un patrimonio investibile di almeno un milione di dollari (circa 700 mila euro). Meno dell’1% di loro, poi, è un “ultra Hnwi“, vale a dire un “super ricco” con un patrimonio di almeno 30 milioni di euro, circa 22 milioni di euro”.

Stiamo parlando di un tipo di finanza transnazionale "che rappresenta uno dei poteri forti che determina l'attuale situazione di crisi mondiale. Le operazioni speculative non hanno più nessun legame con l'economia reale, e sono in grado di condizionare i governi, facendo cadere i costi della crisi su tutti i cittadini. Il mercato finanziario si sviluppa indipendentemente dalla crescita economica reale, dalla produzione di ricchezza e dall'occupazione". I governi sono impotenti o conniventi e ciò appare sempre più vero e verificabile soprattutto nelle nazioni indebitate, tale condizione di dipendenza da un sistema economico-finanziario in grado di controllare i governi, di annullare la sovranità degli Stati e di influire notevolmente sulla determinazione della rappresentanza democratica dei popoli delle nazioni, con la conseguente imposizione di sacrifici e sofferenze al 98% della popolazione del pianeta, con politiche di austerity pilotate, non può essere più sostenibile.
L'uomo nasce per essere felice. Il suo diritto alla gioia duratura non può essere alienato da nessuno al mondo, per nessun motivo. Ci vuole una nuova "cultura della democrazia economica;
una forma particolare di carità all'insegna dell'economia alternativa partecipata, per far si che al Pil (Prodotto interno lordo) venga sostituito via, via, il Qrdv (Qualità reale della vita)".
Da quando sono venuto a conoscenza del Venus Project che propone un modello di Sviluppo Economico Basato sulle Risorse "più all'avanguardia, più razionale e più scientificamente e tecnologicamente sperimentato" che si conosca, mi sono convinto che esso può risvegliare, nel 98% della popolazione mondiale, quel grande ideale di cambiamento che ognuno si porta nel cuore. Il Progetto RBE, già a partire dall'oggi della storia, potrà nutrire nei giovani, nelle famiglie, nei popoli costretti a vivere nella "scarsità", la speranza in un mondo migliore; e può alimentare in essi, finalmente, il sogno di vivere in una società che riconosca in ogni essere il valore della propria dignità umana, garantendo a tutti il lavoro e il benessere diffuso, "non solo nelle carte costituzionali degli stati" ma nel concreto dell'esperienza di vita quotidiana.
Dividersi su questa necessità condivisa sul piano della comune finalità, fra chi vuole raggiungere l'obiettivo di un sistema alternativo
ispirandosi all'Humanitas (come benevolenza) e chi non vuole che vengano esclusi i principi di "Amore universale" e di "umanesimo plenario" che sono proprio alla base della presente istanza, è assurdo. E ciò potrebbe limitare la portata e l'efficacia del Progetto RBE favorendo ulteriormente l'imponente strapotere dell'impero della finanza che rappresenta la causa prima che ha reso questo sistema perverso, falso, corrotto e fratricida.

Nutro comunque la speranza che voi possiate accogliere benevolmente la presente istanza, con il superamento di quello che considero l'unico limite del vostro Progetto. Passando alla proposta, ritengo che l'azione mirata alla sua possibile realizzazione a livello mondiale, potrebbe procedere, come sopra detto, attraverso tre fasi, per così dire propedeutiche alla sua implementazione come sistema gradualmente alternativo al sistema attuale.

I Fase: Diffusione e sensibilizzazione – II Fase: radicalizzazione e legittimazione – III Fase: condivisione e realizzazione.

- I Fase: Divulgazione e sensibilizzazione.

Come prima fase penso alla necessità di rendere la vostra associazione mondiale Venus Project una NGO (non-governmental organization);
Di seguito, sarebbe necessario convocare con una adeguata campagna stampa, a mezzo internet e attraverso il passa-parola, l'attuale popolo del Venus Project e tutti coloro che nel mondo dissentono dall'attuale Sistema e non si sono rassegnati ad accettare supinamente quanto gli viene proposto e imposto dai governi delle nazioni, al primo raduno mondiale, magari proprio a Venus, in Florida. All'evento di risonanza mondiale dovrebbero essere invitate anche le testate giornalistiche, radio-televisive e web più diffuse nel mondo con continui comunicati stampa.

In quella sede, dopo la formale sottoscrizione, sia diretta che online, della dichiarazione di disponibilità a condividere le istanze che sono alla base del Venus Project, per una alternativa sociale ed una Economia Basata sulle Risorse (RSE Resource Based Economy) e l'approvazione della Carta Costitutiva che sancisca anche i diritti e i doveri di ciascuno, annunciare ufficialmente a tutti i presenti e a quelli collegati in diretta streaming la nascita del "Sesto Continente": il "Continente dell'Abbondanza".
Un continente virtuale, idealmente abitato da un popolo che ha preso coscienza del suo diritto inalienabile a vivere bene la propria esistenza e dove ognuno, per tale motivo, esprime liberamente, e con orgoglio, la volontà di autoproclamarsi: CITTADINO DEL CONTINENTE DELL'ABBONDANZA.

- II Fase: radicalizzazione e legittimazione.

Una volta che si siano create le condizioni necessarie per poter contare in ogni Nazione, in ogni Regione e in ogni città su delle realtà popolari sensibili al cambiamento (non disdegnando anche una possibile, quanto necessaria, valida e adeguata rappresentanza politico-istituzionale), giungere alla redazione dello Statuto Intercontinentale delle Nazioni per una Nuova Economia RSE (Resource Based Economy) da presentare all'ONU perché venga preso atto della necessità, espressa dal POPOLO DEL CONTINENTE DELL'ABBONDANZA, affinché vengano recepite le proprie istanze e sostenute le proprie iniziative ad indirizzo socio-economico. A questo punto, la diffusione del Progetto RBE, supportata dalla legittimazione istituzionale da parte dell'organizzazione internazionale più importante, quale è appunto l'ONU, acquisterebbe una dimensione mondiale.

III Fase: condivisione e realizzazione.   (Segue in seconda e ultima pagina...)
 
 

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