Un pensiero al giorno

dai Pensieri di S. Pio da Pietrelcina...

 

Pace, bene e gioia grande a tutti...

Ogni giorno, migliaia di devoti di San Pio, condividono spiritualmente, a distanza geografica notevole, il pensiero per ogni giorno dell'anno scritti da lui e raccolti in un libretto tascabile a cura di Padre Gerardo Di Flumeri per le Edizioni "Padre Pio da Pietrelcina" Convento S. Maria delle Grazie San Giovanni Rotondo (FG).

Personalmente ho avuto modo di sperimentare che in moltissime occasioni il pensiero del giorno ha coinciso con i miei bisogni spirituali venendomi incontro sia per sollevarmi, che per stimolarmi; ma alle volte anche per richiamarmi o per mettermi in guardia...

Il 16 Giugno 2002  Padre Pio è stato dichiarato santo, da Papa Giovanni Paolo II, con il nome di San Pio da Pietrelcina; è stato inserito nel calendario ufficiale della Chiesa al 23 settembre a ricordo del suo transito dal tempo all'eternità beata e gloriosa. Lode e Gloria a Dio. Amen

- ATTENZIONE: Aggiornate la pagina prima della lettura -


24 Luglio

Combattete, figliuola, da forte, se vi preme di avere il premio delle anime forti
(Epist. III, p. 405).

25 Luglio

Non vogliate ricusarvi in nessun modo e per nessun motivo dal fare la carità a chi che sia, non solo ma, presentandosi delle favorevoli occasioni, di offrirla voi stesso. Tanto vuole il Signore e tanto dovete sforzarvi di fare (Epist. I, p. 1213).

26 Luglio 

Devi avere sempre prudenza ed amore. La prudenza ha gli occhi, l'amore le gambe. L'amore che ha le gambe vorrebbe correre a Dio, ma il suo impulso di slanciarsi verso di lui è cieco, e qualche volta potrebbe inciampare se non fosse guidato dalla prudenza che ha gli occhi. La prudenza, quando vede che l'amore potrebbe essere sfrenato, gli presta gli occhi  (CE,17).

27 Luglio

La semplicità è una virtù, però fino ad un certo punto. A questa non deve mai mancare la prudenza; la furberia e la scaltrezza, invece, sono diaboliche e fanno tanto male (AdFP, 391).

28 Luglio

La vanagloria è un nemico proprio delle anime che si sono consacrate al Signore e che si sono date alla vita spirituale; e perciò a ben ragione può dirsi la tignuola dell'anima che tende alla perfezione. Essa vien detta dai santi tarlo della santità (Epist. I, p. 396).

29 Luglio

Fa che non turbi l'anima tua il triste spettacolo della ingiustizia umana; anche questa, nella economia delle cose, ha il suo valore (MC, 13).

30 Luglio

Il Signore per allettarci, ci fa tante grazie e noi crediamo di toccare il cielo con un dito. Non sappiamo, invece, che per crescere abbiamo bisogno di pan duro: le croci, le umiliazioni, le prove, le contraddizioni (FSP, 86).

31 Luglio

I cuori forti e generosi non si dolgono che per grandi motivi, ed ancora tali motivi non li fanno troppo penetrare nel loro intimo (MC, 57).

01 Agosto 

Il Signore ci fa conoscere chi siamo un poco per volta. In verità, mi sembra inconcepibile come uno, che ha intelligenza e coscienza, possa insuperbirsi 
(GB, 57).

02 Agosto - "Il Perdono d'Assisi"

Vi dico, inoltre, di amare la vostra abbiezione; ed amare la propria abbiezione consiste in questo, o figliuole, se voi siete umili, tranquille, dolci, confidenti nel tempo dell'oscurità e dell'impotenza, se voi, dico, non v'inquietate, non v'angustiate, se non vi turbate per tutto questo, ma di buon cuore, non dico già allegramente, ma dico francamente e costantemente abbracciate queste croci e state in queste tenebre, cosí facendo amerete la  vostra abbiezione, perché che cosa è l'essere abbietto se non l'essere oscuro e impotente? (Epist. III, p. 566).

03 Agosto

Domandiamo anche noi al nostro caro Gesù l'umiltà, la fiducia e la fede della nostra cara santa Chiara; come lei preghiamo Gesù fervorosamente, abbandonandoci a lui, distaccandoci da questo menzognero apparato del mondo ove tutto è follia e vanità, tutto passa, solo Dio resta all'anima, se avrà saputo bene amarlo (Epist. III, p. 1092).

04 Agosto 

Vi è qualche differenza fra la virtú dell'umiltà e dell'abbiezione, perché l'umiltà è la ricognizione della propria abbiezione; ora il grado sublime dell'umiltà è il non solamente riconoscere la propria abbiezione, ma amarla; questo dunque è ciò a che vi ho esortato (Epist. III, p. 566).

05 Agosto

Non vi ponete mai a letto, senza aver prima esaminato la vostra coscienza del
come avete passata la giornata, e non prima d'aver indirizzato tutti i vostri pensieri a Dio, seguìta dall'offerta e consacrazione della vostra persona e di tutti i cristiani. Inoltre offrite a gloria di sua divina maestà il riposo che state per prendere e non dimenticate mai l'angelo custode che è sempre con voi (Epist. II, p. 277).

06 Agosto 

Principalmente devi insistere sulla base della giustizia cristiana e sul fondamento
della bontà, sulla virtú, ossia, di cui esplicitamente Gesú si porge a modello, voglio
dire: l'umiltà (Mt. 11,29). Umiltà interna ed esterna, ma piú interna che esterna, piú sentita che mostrata, piú profonda che visibile. Stimati, o mia dilettissima figliuola, quale sei in verità: un nulla, una miseria, una debolezza, una fonte di perversità senza limiti od attenuanti, capace di convertire il bene in male, di abbandonare il bene per il male, di attribuirti il bene o giustificarti nel male e, per amor dello stesso male, di disprezzare il sommo Bene (Epist. III, p. 713).

07 Agosto 

Son certo che desiderate sapere quali sono le migliori abbiezioni ed io vi dico essere quelle che noi non abbiamo elette, oppure essere quelle che ci sono men grate o, per meglio dire, quelle alle quali non abbiamo grand'inclinazione; e, per parlar chiaro, quella della nostra vocazione e
professione. Chi mi farà la grazia, mie carissime figliuole, che noi amiamo bene la nostra abbiezione? Nessun altro lo può fare che colui il quale amò tanto la sua, che per conservarla volle morire. E questo basti (Epist. III, p. 568).

08 Agosto 

lo non sono come mi ha fatto il Signore, ma sento che mi dovrei sforzare di piú a fare un atto di superbia che un atto di umiltà. Perché la umiltà è la verità, e la verità è che io sono nulla, e tutto quello che di buono è in me, è di Dio. E spesso noi sciupiamo anche quello che di buono Dio ha messo in noi. 
Quando vedo che la gente a me chiede qualche cosa, non penso a quello che posso dare, ma a quello che non so dare, e per cui tante anime restano sitibonde, per non avere io saputo dare loro il dono di Dio. 
Pensare che ogni mattina Gesú fa l'innesto di sé in noi, ci pervade tutti, ci dona tutto, dovrebbe dunque spuntare in noi il ramo o il fiore dell'umiltà. Viceversa, il diavolo, che non può innestarsi in noi cosí profondamente come Gesú, ecco che fa subito germogliare i suoi virgulti di superbia. 
Questo non ci fa onore. Bisogna dunque combattere e sforzarci di salire. E' vero: in cima non arriveremo mai senza un incontro con Dio. Per incontrarci, noi dobbiamo salire e lui scendere. Ma quando non ne possiamo piú, allora, nella fermata, umiliamoci e in questa umiltà ci incontreremo con Dio, perché egli discende nel cuore umile (GB, 6 1).

09 Agosto

La vera umiltà del cuore è quella sentita e vissuta piú che mostrata. Bisogna umiliarsi sempre davanti a Dio, ma non con quella umiltà falsa che porta allo scoraggiamento, generando sconforto e disperazione. Dobbiamo avere un basso concetto di noi stessi. Crederci inferiori a tutti. Non anteporre il proprio utile a quello degli altri (AP).

10 Agosto

In questo mondo nessuno di noi merita nulla; è il Signore che è benevolo nei nostri confronti, ed è la sua infinita bontà che concede, perché tutto perdona (CE,47).

11 Agosto - Santa Chiara

 Se dobbiamo aver pazienza a sopportare le miserie altrui, tanto piú dobbiamo sopportare noi stessi. Nelle tue quotidiane infedeltà umiliati, umíliati, umiliati sempre. Quando Gesú ti vedrà umiliato fino a terra, ti stenderà la mano e penserà lui stesso ad attirarti fino a sé (AP).

12 Agosto 

Tu hai costruito male. Distruggi e ricostruisci bene (AdFP, 553).

13 Agosto 

Che cosa è la felicità se non il possedimento di ogni sorta di bene, che rende l'uomo del tutto pago? Ma su questa terra si trova mai qualcuno che sia pienamente felice? No, certamente. L'uomo sarebbe stato tale, se si fosse mantenuto fedele al suo Dio. Ma giacché l'uomo è pieno di delitti, cioè pieno di peccati, non può mai essere pienamente felice. Quindi solo in cielo si trova la felicità: ivi non pericoli di perdere Dio, non patimenti, non morte, ma sempiterna vita con Gesú Cristo (CS, n. 67, p. 172).

14 Agosto 

Padre, voi siete tanto buono! , - lo non sono buono, solo Gesú è buono. Non so come quest'abito di san Francesco che indosso non scappi via da me! L'ultimo delinquente della terra è d'oro al pari di me (T, 118).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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