Preghiera in comunione con la Chiesa universale...

Meditazione con i contemplativi,"Solari di Dio"...
Dalla devozione all'imitazione.
di #FraSole

Meditare significa desiderare di iniziare la buona battaglia. Porsi in cammino impegnando la volontà, addomesticando i sensi, nutrendo sapientemente la ragione, purificando la memoria...


Con l'orazione, ci si rivolge a Dio per ringraziarlo, lodarlo, supplicarlo. Ci si sposta dal centro di se stessi per andare verso di Lui. Più o meno spontaneamente. Tutti quanti possono rivolgersi al Signore per pregarlo "con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con tutte le proprie forze".

Con la meditazione, invece, bisogna compiere una scelta; e non sono tutti, indistintamente, i credenti che riescono a passare dalla devozione al rapporto intimo e confidenziale con il Signore al punto tale da desiderare di imitarlo. Per una buona meditazione bisogna impegnare la propria volontà, riuscire a fare silenzio dentro di sè; occorre pronunciare il "Si, eccomi" e vivere intensamente il momento ponendosi mentalmente fuori dal tempo e dallo spazio. Non è facile. Per fare bene la meditazione bisogna dare centralità alla Parola di Dio; anche i libri dei santi, qualunque testo sacro o proposizioni spirituali possono contribuire alla santa meditazione.

La meditazione è un guardarsi allo specchio, a tu per tu con sè stessi e lo specchio è Gesù nostro Signore. Uno specchio che ci fa vedere come realmente siamo e, in forza della fede, che Egli va accendendo sempre di più in noi, desiderare con tutto il cuore di cambiare, di risorgere, di risalire la china; di essere un tutt'uno con Lui, di divenire suoi discepoli, suoi amici: "in Cristo, con Cristo e per Cristo, nell'unità dello Spirito Santo, a lode e Gloria di nostro Padre Dio Onnipotente ed Eterno".

La meditazione ci aiuta a trasformarci e a farci prendere consapevolezza che è il Signore che ci chiama. Noi dobbiamo soltanto rispondere o meno alla Sua chiamata.

Ma sappiamo che siamo deboli, fragili, incapaci di scegliere costantemente il bene. L'uomo è dominato dal peccato. Come diceva S. Paolo in Romani 7, 14-25:
"Ma io sono un essere debole, schiavo del peccato. Difatti non riesco nemmeno a capire quel che faccio: non faccio quel che voglio, ma quel che odio... ...Allora non sono più io che agisco, è invece il peccato che abita in me. So infatti che in me, in quanto uomo peccatore, non abita il bene. In me c'è il desiderio del bene, ma non c'è la capacità di compierlo. Infatti io non compio il bene che voglio, ma faccio il male che non voglio. Ora, se faccio quel che non voglio, non sono più io ad agire, ma il peccato che è in me. Io scopro allora questa contraddizione: ogni volta che voglio fare il bene, trovo in me soltanto la capacità di fare il male. Nel mio intimo io sono d'accordo con la legge di Dio, ma vedo in me un'altra Legge: quella che contrasta fortemente la Legge che la mia mente approva, e che mi rende schiavo della legge del peccato che abita in me. Eccomi dunque, con la mente, pronto a servire la legge di Dio, mentre, di fatto, servo la legge del peccato. Me infelice! La mia condizione di uomo peccatore mi trascina verso la morte: chi mi libererà? Rendo grazie a Dio che mi libera per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore".

Si, in questo passo c'è tutto quanto occorre sapere per non cadere dopo i primi passi sconfortati dalla nostra incapacità a trasformare i buoni propositi in fatti concreti; la nostra fede in vita. S. Paolo ci ricorda che non siamo noi che possiamo liberarci dalla schiavitù del peccato e dalle insidie del maligno ma è il Signore, al quale ci dobbiamo affidare e in cui dobbiamo confidare.

Allora Gesù Cristo ha il potere di liberare l'uomo dal peccato che lo rende schiavo?

SI E' COSI'. Inizia questo secondo livello del cammino spirituale meditando il passo evangelico di Giovanni che ci fa comprendere cosa ha fatto e continua a fare Gesù per noi, povere e misere creature:

Meditazione iniziale
 
Durante la meditazione noi possiamo convincerci di essere giunti alla santità, così come Pietro potremmo essere convinti, in buona fede, di poter dire: "Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!". Rispose Gesù: "Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte".

Allora meditare è inutile?

No. L'importante è che non ci sentiamo arrivati e, anche se dovessimo cadere, dovremo
rialzarci , riconciliarci con il Signore e ripartire. Non siamo soli. Gesù ha detto:
“Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

 

Man mano che andate avanti con determinazione i doni del Signore aumenteranno.

Dice S. Pio da Pitrelcina: "Nella vita spirituale più si corre e meno si sente fatica; anzi, la pace, preludio all'eterno gaudio, s'impossesserà di noi e saremo felici e forti a misura che vivendo in questo studio, faremo vivere Gesù in noi, mortificando noi stessi" (AdFP, 559). 

 

Vi raccomando, però, condividete sempre la vostra gioia, la vostra fede, la vostra speranza,... e vedrete, si accresceranno. "Infatti noi diventiamo ricchi grazie a quello che condividiamo! Questa è la sorpresa che ci dà la logica dell'aritmetica di Dio che sconvolge la nostra! Più una cosa è condivisa... più si accresce. Una divisione che si tramuta in moltiplicazione!".

ATTENZIONE, PERO', IL SEGNALE CHIARO CHE STATE CAMMINANDO NELLA MEDITAZIONE E' DATO DAL DESIDERIO DI SERVIRE IL SIGNORE: O ATTRAVERSO LA PREGHIERA E LA CONTEMPLAZIONE, OPPURE ATTRAVERSO L'IMPEGNO CONCRETO NEL FARE BENE IL PROPRIO LAVORO, STUDIO O QUANT'ALTRO, O, ANCORA, NELL'IMPEGNO CONCRETO NELLA DIMENSIONE ECCLESIALE, SOCIALE, POLITICA O CULTURALE NELLA REALTA' IN CUI VIVETE.

 

Con questo spirito apprestiamoci alla santa meditazione.
"Ti benedica il Signore e ti protegga.
 Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio.
 Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace" . Amen.

 

   Meditazioni proposte da Fra Sole...

Coloro che sono seguiti nella direzione spirituale si attengano ai suggerimenti offerti loro. Gli altri si orientino spontaneamente, secondo una libera scelta, con l'animo della Sposa dei Cantici: «Il mio diletto è tutto mio, ed io sono tutta sua» (Cant. II, 16).

Meditazione iniziale
La Sacra Scrittura Liturgia delle Ore Adorazione Eucaristica
"Pensiero di Padre Pio" Madre Teresa di Calcutta

Dieci domande...

Gesù Misericordia di Dio Apoftegmi dei Padri del Deserto
 

 
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San Pio sulla meditazione
Come le api, che senza esitare attraversan talvolta le ampie distese dei campi, pur di raggiungere l'aiuola prediletta, e poi stanche, ma soddisfatte e cariche di polline, tornano al favo per ivi compiere in feconda opera silenziosa la sapiente trasformazione del nettare dei fiori in nettare di vita: così voi, dopo averla raccolta, tenete ben chiusa nel vostro cuore la parola di Dio; tornate all'alveare, cioè meditatela con attenzione, scanditene gli elementi, ricercatene il significato profondo. Essa vi apparirà allora nel suo luminoso splendore, acquisterà la potenza di annientare le vostre naturali inclinazioni verso la materia, avrà la virtù di trasformarle in ascensioni pure e sublimi dello spirito, di avvincere sempre più strettamente il vostro al Cuore divino del vostro Signore (GF, 196s.). 
 
 
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