Frate umorismo...    


 

L’uomo più fortunato? Quello che sa ancora ridere
Di Francesco Alberoni - Corriere della Sera

...Lo stesso vale per il nostro atteggiamento verso le persone. Sono pochi coloro che ci amano veramente: nostro padre, nostra madre, i fratelli, i nostri figli, l'innamorato, alcuni amici. Altri hanno per noi rispetto, stima, lealtà. Ma molto spesso siamo circondati da invidia, competizione, ipocrisia, tradimento. Se vedete solo questo aspetto, se dubitate di tutti, se in ciascuno scorgete solo un potenziale nemico, la vostra vita si inaridisce e diventate incapaci di sogni, progetti e nuove iniziative.

...Ma c'è anche un ottimismo del disincanto. Se non ti aspetti che gli altri riconoscano i tuoi meriti, se sai che ci sono dei malvagi che ti attaccheranno, se dai per scontato che chi aiuti non sarà riconoscente, allora puoi andare avanti lo stesso, felice di ciò che riesci a realizzare nonostante tutto questo. Fortunati infine coloro che sconfitti, umiliati, incompresi, accusati ingiustamente sanno buttarsi dietro le spalle le amarezze, i rimpianti e conservano il gusto di vivere, di fare, di creare, ed il piacere di ridere. Essi resteranno sani non solo nello spirito ma anche nel corpo. Infatti quando lo spirito si arrende, anche il corpo si ammala, muore.

...L'ottimismo è una manifestazione dello slancio vitale che ci aiuta a farci strada a qualsiasi costo fra le difficoltà per andare verso il futuro.


 

 

 

 

 

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