Un pensiero al giorno

dai Pensieri di S. Pio da Pietrelcina...

 

Pace, bene e gioia grande a tutti...

Ogni giorno, migliaia di devoti di San Pio, condividono spiritualmente, a distanza geografica notevole, il pensiero per ogni giorno dell'anno scritti da lui e raccolti in un libretto tascabile a cura di Padre Gerardo Di Flumeri per le Edizioni "Padre Pio da Pietrelcina" Convento S. Maria delle Grazie San Giovanni Rotondo (FG).

Personalmente ho avuto modo di sperimentare che in moltissime occasioni il pensiero del giorno ha coinciso con i miei bisogni spirituali venendomi incontro sia per sollevarmi, che per stimolarmi; ma alle volte anche per richiamarmi o per mettermi in guardia...

Il 16 Giugno 2002  Padre Pio è stato dichiarato santo, da Papa Giovanni Paolo II, con il nome di San Pio da Pietrelcina; è stato inserito nel calendario ufficiale della Chiesa al 23 settembre a ricordo del suo transito dal tempo all'eternità beata e gloriosa. Lode e Gloria a Dio. Amen

- ATTENZIONE: Aggiornate la pagina prima della lettura -


17 Giugno

Il Cuore del nostro divin Maestro non ha legge piú amabile di quella della dolcezza, dell'umiltà e della carità (CE, 11).

18 Giugno 

Gesú mio, dolcezza, mia, e come posso vivere senza di te? Vieni sempre, Gesú mio, vieni, possiedi tu solo il mio cuore (AD, 54).

19 Giugno 

Figli miei, non è mai troppo per prepararsi alla santa comunione (AP).

20 Giugno 

«Padre, mi sento indegno della santa comunione. Ne sono indegno! ». Risposta: «E' vero, non siamo degni di un tal dono; ma altro è accostarsi indegnamente col peccato mortale, altro è non essere degni. Indegni siamo tutti; ma è lui che ci invita, è lui che lo vuole. Umiliamoci e riceviamolo con tutto il cuore pieno d'amore » (LdP, 55).

21 Giugno 

«Padre, perché piangete quando ricevete Gesú nella santa comunione? ». 
 Risposta: «Se la Chiesa emette il grido: Non sdegnasti il seno della Vergine, parlando della incarnazione del Verbo nel seno della Immacolata, cosa non si dirà di noi miserabili?! Ma Gesú ci ha detto: Chi  non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non avrà la vita eterna; e allora accostiamoci alla santa comunione con tanto amore e timore. Tutta la giornata sia preparazione e ringraziamento alla santa comunione » (LdP, 55).

22 Giugno - Solennità del Corpus Domini 

Non ti sconfortare se non ti riesce a fare il tutto come tu desideri, sforzati di praticare ciò che sei tenuto a praticare e non venir meno in nulla a riguardo, nulla curandoti se in questo esperimenti conforto o noia e fastidio. Il tuo fine in questo sia sempre retto (Epist. IV, p. 394).

23 Giugno 

Se non ti è concesso di poterti trattenere a lungo in preghiera, in letture, ecc., non devi per questo sconfortarti. Finché avrai Gesú sacramentato ogni mattina, devi stimarti fortunatissima. Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesú, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell'anima ed egli verrà e resterà sempre unito con l'anima mediante la sua 
grazia ed il suo santo amore. 
Vola con lo spirito dinanzi al tabernacolo, quando non ci puoi andare col corpo, e là sfoga le ardenti brame e parla e prega ed abbraccia il Diletto delle anime meglio che se ti fosse dato di riceverlo sacramentalmente (Epist. III, p. 448).

24 Giugno 

Gesù solo può comprendere che pena sia per me, allorché mi si prepara davanti la scena dolorosa del Calvario. E' parimenti incomprensibile che sollievo si dà a Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova un'anima che per amor suo gli chiede non consolazioni, ma sibbene di essere fatta partecipe dei suoi medesimi dolori (Epist. I, p. 335). 

25 Giugno

Nell'assistere alla santa messa rinnova la tua fede e medita quale vittima s'immola per te alla divina giustizia per placarla e renderla propizia (LdP, 66). Quando stai bene, la messa l'ascolti. Quando stai male, e non puoi assistervi, la messa la dici (AP).

26 Giugno

Ogni santa messa ben ascoltata e con devozione, produce nella nostra anima effetti meravigliosi, abbondanti grazie spirituali e materiali, che noi stessi non conosciamo. Per tal fine non spendere inutilmente il tuo denaro, sacrificalo e vieni su per ascoltare la santa messa
(FSP, 45). 
Il mondo potrebbe stare anche senza sole, ma non può stare senza la santa messa (AP).

27 Giugno - Solennità del Sacro Cuore di Gesù

In questi tempi cosí tristi di morta fede, di empietà trionfante, il mezzo più sicuro per mantenersi esente dal pestifero morbo che ci circonda, è quello di fortificarsi con questo cibo eucaristico. Il che non si potrà facilmente ottenere da chi vive mesi e mesi senza satollarsi delle carni immacolate dei divino Agnello (AdFP, 463).

28 Giugno 

lo fo punto, perché la campana mi chiama e mi sollecita; ed io me ne vado al torchio della chiesa, al santo altare, dove continuamente stilla il vino sacro del sangue di quell'uva deliziosa e singolare di cui a soli pochi fortunati è permesso inebriarsi. Là - come voi sapete, non posso fare altrimenti - io vi presenterò al celeste Padre nell'unione del suo Figlio, il quale, pel quale e mediante il quale io sono tutto vostro nel Signore (Epist. III, p. 588s.).

29 Giugno 

Vedete quanti dispregi e quanti sacrilegi si commettono dai figliuoli degli uomini verso l'umanità sacrosanta del suo Figliuolo nel sacramento dell'Amore? A noi tocca, giacché dalla bontà del Signore siamo stati prescelti nella sua Chiesa, al  dir di san Pietro, a regale sacerdozio (1 Piet. 2,9), a noi tocca, dico, difendere l'onore di questo mansuetissimo Agnello, sempre sollecito quando si tratta di patrocinare la causa delle anime, sempre muto allorché trattasi della propria causa (Epist. III p. 62s.).

30 Giugno

Gesú mio, salva tutti; io mi offro vittima per tutti; rafforzami, prendi questo cuore, riempilo del tuo amore e poi comandami ciò che vuoi (AD, 53).

01 Luglio 

Dio non vuole che tu senti sensibilmente il sentimento della fede, speranza e carità, né che tu ne goda, se non quanto basta per servirsene nelle occasioni. Ahimé!, quanto siamo felici di essere noi tenuti sí strettamente dal nostro celeste tutore! Non dobbiamo fare altro che, ciò che facciamo, cioè di amare la divina provvidenza ed abbandonarci nelle sue braccia e
nel suo seno. 
No, mio Dio, io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente, quantunque senza gusto e senza sentimento, che vorrei piuttosto morire che abbandonare queste virtú (Epist. III, p. 421 s.). 

02 Luglio 

Dammi e conservami quella fede viva che mi faccia credere ed operare per tuo
solo amore. E questo è il primo dono che ti presento, ed unito ai santi magi, ai tuoi
piedi prostrato, ti confesso senza alcun umano rispetto dinanzi al mondo intero
per vero ed unico nostro Dio (Epist. IV, p.884).

03 Luglio 

Benedico di cuore Iddio che mi ha fatto conoscere delle anime veramente buone
ed anche ad esse ho annunziato che le loro anime sono la vigna di Dio; la cisterna
è la fede; la torre è la speranza; il torchio è la santa carità; la siepe è la legge di Dio
che le separa dai figli del secolo (Epist.III, p. 586).

04 Luglio 

La fede viva, la credenza cieca e la completa adesione alla autorità costituita da
Dio sopra di te, questo è il lume che rischiarò i passi al popolo di Dio nel deserto. Questo è il lume che risplende sempre nell'alta punta di ogni spirito accetto al Padre. Questo è il lume che condusse i magi ad adorare il nato Messia. Questa è la stella profetizzata da Balaam. Questa è
la fiaccola che dirige i passi di questi spiriti desolati. E questo lume e questa stella e questa
fiaccola sono pure ciò che illuminano la tua anima, dirigono i tuoi passi perché tu non vacilli; fortificano il tuo spirito nel divino affetto e senza che l'anima li conosca, si avanza sempre verso l'eterna meta. Tu non lo vedi e non lo comprendi, ma non è necessario. Tu non vedrai che tenebre, ma esse non sono quelle che coinvolgono i figli della perdizione, sibbene sono esse quelle che circondano l'eterno Sole. Tieni per fermo e credi che questo Sole risplende nella tua anima; e questo Sole è appunto quello di cui il veggente di Dio cantò. E nel tuo lume vedrò il lume (Epist.III, p. 40Os.).

05 Luglio 

Il piú bel credo è quello che prorompe dal tuo labbro nel buio, nel sacrificio, nel dolore, nello sforzo supremo di una infallibile volontà di bene; è quello che, come una folgore, squarcia le tenebre dell'anima tua; è quello che, nel balenar della tempesta, ti innalza e ti conduce a Dio
(CE, 57).

06 Luglio 

Pratica, mia carissima figliuola, un particolare esercizio di dolcezza e di sottomissione alla volontà di Dio non solo nelle cose straordinarie, ma ancora in quelle piccolezze che quotidianamente avvengono. Fanne degli atti non solo la mattina, ma ancora durante il giorno e la sera con uno spirito tranquillo e giocondo; e se ti accadesse di mancare, umiliati, proponi e poi alzati e prosegui (Epist. III, p. 704).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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